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venerdì 13 settembre 2013

Cucina dietetica e pausa pranzo parte I (germogli di soia saltati)

Bentornati!
Ok, sono io che sono stata in vacanza "forzata" quasi tre mesi, forse voi non siete stati via tutto questo tempo!
Chi mi segue su Facebook (gli altri dovrebbero farlo....) sa che l'estate ha portato una novità "salutistico-dietetica" nella nostra cucina.
Infatti sia io che Teo abbiamo deciso che era giunto il momento di metterci un pochino a dieta.
Tardi per la prova costume, lo ammettiamo, ma noi ci portiamo avanti e già pensiamo a quella dell'anno prossimo.
L'idea di fondo è quella di migliorare la qualità della vita partendo dal cibo. Il classico "noi siamo quel che mangiamo", insomma.
E' vero: io mi sento più una torta che non un germoglio di soia, ma ciò non toglie che anche il germoglio di soia ha le sue virtù.
Vi invito, se mai vi interessasse, a fare una ricerchina veloce on line: scoprirete innumerevoli virtù del germoglio in oggetto, che vi spingeranno a provarlo o a riprovarlo se, come me, l'avete provato tempo fa (e non vi è piaciuto granchè).
Se, invece, vi fidate di me, limitatevi a cucinarlo e a mangiarlo. Fa bene, ve l'assicuro!

Da crudo, però, è un pochino indigesto oltre che (parere assolutamente personale) poco appetitoso.
Sa di cartone bagnato, il che non coincide propriamente con il mio concetto di gustoso.
Così mi sono messa a studiare e a sperimentare, e vi propongo una ricetta di mia elaborazione che lo rende buono. Non sopportabile, proprio buono!
Vi fidate di me? Spero di non deludervi...

Ve lo propongo in versione "pausa pranzo in ufficio", ma ovviamente potete anche prepararlo per cena: il mio è un suggerimento aggiuntivo nel caso vi foste stancati di mangiare prosciutto in busta o panini al bar o piatti precotti (da altri), e voleste iniziare la nuova era del "sano e dietetico e fatto in casa".


GERMOGLI DI SOIA SALTATI CON ZUCCHINE AL CURRY accompagnati da SALSA DI YOGURT AL CURRY

INGREDIENTI:
germogli di soia
salsa di soia
zenzero fresco
curry in polvere
zucchine
aglio
olio
sale
yogurt bianco (preferibilmente greco, TASSATIVAMENTE non zuccherato)

PREPARAZIONE
In una padella, mettete a scaldare un filo d'olio e uno spicchio d'aglio, quindi rosolate le zucchine tagliate a rondelle o a cubetti.
Se si tratta di zucchine giovani o zucchine trombetta, è meglio. Viceversa, ricordatevi di tagliarle in quattro per il lungo e togliete i semi centrali, che sono amari.
Le zucchine cuoceranno in un'oretta circa. Eventualmente aggiungete un goccio d'acqua, se non ne fanno troppa di loro.
Le trombetta la necessitano, le altre, in genere, no.
Regolate di sale.

In un'altra padella mettete un filo d'olio (e per filo intendo veramente poco), un cucchiaio da te di curry di madras hot o mild, a seconda di quanto vi piace piccante e della salsa di soia (un cucchiaio o due, a seconda dei gusti). Accendete il fuoco.
Quasi subito aggiungete i germogli di soia, che cuoceranno in pochi minuti, giusto il tempo di grattuggiare dello zenzero e unirlo ai germogli saltati.
Il sale, secondo me, in questa preparazione si può omettere.

A questo punto avete due contorni "separati".
Poichè, secondo i miei piani, state cuocendo la sera per la pausa pranzo successiva, potreste, furbamente, fare zucchine abbondanti, metterne da parte il quantitativo che vi servirà il giorno dopo, e rifilare il resto come contorno alla cena della famiglia, oppure usarle per una bella frittata, sempre per la cena della famiglia.

La mattina successiva, quando preparerete il vostro "lunch-box", mettete insieme i germogli e le zucchine nello stesso contenitore.
In un altro contenitore più piccolo, invece, mettete mezzo vasetto di yogurt bianco in cui avrete aggiunto un cucchiaino o due di curry in polvere e mischiato bene. Se proprio volete esagerare, potete aggiungere alla salsina così preparata, dei semi di papavero o sesamo.

All'ora di pranzo potrete scaldare le verdure nel microonde dell'ufficio e aggiungere la salsa di yogurt dopo (ovviamente non scaldata).
Io ho mangiato il tutto a temperatura ambiente, ma ovviamente è anche una questione di temperatura esterna, e a Milano fa ancora piuttosto caldo.

Ecco fatto. Sano, buono e dietetico.


lunedì 24 giugno 2013

Torte di compleanno

Il lavoro di aspirante cuoca e blogger è impegnativo.
Molto impegnativo.
Guardo con ammirazione blog altrui, con fotografie bellissime, impaginazioni ordinate, con tanto di indice (la mia invidia: gli indici divisi per argomenti, primi, secondi, contorni, dessert, piatti caldi e freddi, ricette stagionali e tutte le altre classificazioni immaginabili e non da mente umana).

Io riesco appena appena a ricordarmi di fotografare il piatto...
Ma adesso mi impegno, prometto.
Il primo passo l'ho fatto questo fine settimana, causa suggerimento di mia mamma.
Siccome lei è una brava p.r., per lo meno per quanto riguarda le mie torte, che mostra orgogliosamente alle sue amiche, l'altro giorno si è lamentata che non avessi un album di foto di TUTTE le torte che ho fatto.
Così ha voluto che gliele "whatsappassi" sul suo iphone (maledetto il giorno in cui l'ho resa così tecnologica), così da farsi il suo personale album.
A quel punto mi è venuta un po' di invidia anche per lei: possibile che io non sia in grado nemmeno di farmi un album di foto E MIA MAMMA SI'?

Detto fatto, mi sono messa d'impegno e non solo sono riuscita a organizzare un album con (quasi) tutte le torte, ma, tramite insta-qualcosa app, ho aggiunto il testo "le torte di Monica" perchè cake designer più esperte di me, aspirante tale, mi dicono che se metto le mie foto nel web devo anche identificarle, onde evitare che me le "rubino".
E pensare che io pensavo che fosse una figata se qualcuno avesse avuto l'idea di "rubarmele"!!!

Va beh, detto questo e per rendervi partecipi del mio immenso lavoro, ecco una carrellata di alcune delle mie torte, restringendo la carrellata all'argomento "torte di compleanno", munite del nuovo "logo" identificativo...
Spero vi piacciano e.... se volete rubarmele, fate pure!!!

Bollywood cake su torta speziata

bollywood birthday cake

beach birthday's cake


golf's cake

sweet 16 Luca

torta margherita!


rainbow dash (my little pony) birthday's cake


violin cake

happy birthday Marco!


sweet dragon cake



la torta del MIO compleanno!


Auguri Otta!


il compleanno di un topino...


torta per un giovanissimo calciatore

torta e cupcakes con decorazioni in pdz

happy halloween cake


supermario


#2

la torta per la mia principessa Olivia



crostata orsetto per il Teo che ama i gusti classici

giovedì 30 maggio 2013

La torta "indiana" (arancia, cannella e semi di papavero)


torta arancia cannella e semi di papavero


PREMESSA NUMERO UNO:
Come ho già accennato, il periodo mi vede molto presa con la cucina medio-orientale e indiana.
Grazie alla maestra Micaela Martina, vera esperta ed estimatrice di spezie (che diventerà, insieme alle spezie di cui sopra, protagonista di un mio prossimo articolo), infatti, sono entrata nel mondo della cucina "ayurvedica" con spezie e profumi protagonisti.
L'India è il Paese con più personalita, in tal senso. Almeno secondo me (insieme al Libano, of course).
Però, mentre la cucina libanese non la padroneggio ancora benissimo, su quella indiana sono ormai piuttosto ferrata.
Al punto da poter affermare, senza timore di essere contraddetta, che gli indiani non sanno fare le torte.
Oddio, in verità nemmeno gli altri dolci sono un granchè, ma le torte mancano completamente nel panorama culinario indiano.
Sono problemi, mi rendo conto.
Per esempio: organizzo una cena indiana, e per dessert?
Non posso mica mandare a casa i miei ospiti con una tisanella e via.
Soprattutto perchè, non dimentichiamolo, il dolce è il mio piatto forte.
Insieme al pollo al curry.
Quindi mettere un buon dolce a completare una cena a base di curry sarebbe bellissimo.

PREMESSA NUMERO DUE:
Quasi un anno fa ho seguito un corso di pasticceria di base per perfezionare, appunto, le basi.
In corso con me c'era una ragazza che ha l'età del mio figlio maggiore, mala maturità e le capacità di una adulta. Specialmente nell'utilizzo della sac a poche.
Da tempo progettavamo di trovarci per sperimentare un dolce insieme.
L'abbiamo fatto ieri, in un pomeriggio full immersion, che ci ha viste creatrici di torta, farcitura e decorazione.
Non avendo un'occasione specifica da festeggiare, o un argomento specifico come decoro, ho approfittato della fantasia e dell'abilità grafica della mia giovanissima amica, per "inventare" un dolce speziato che potesse ricordare i profumi indiani o mediorientali, senza curry ovviamente.
E il decoro è di chiara ispirazione Bollywood.

Il risultato ci ha soddisfatto, sia dal punto di vista scenografico (very kitch!!!) sia dal punto di vista del gusto...



Ecco allora le nostre Bollywood mini cake

TORTA ARANCIA, CANNELLA E SEMI DI PAPAVERO

INGREDIENTI:
15 gr di semi di papavero
60 ml latte
185 gr burro a temperatura ambiente
scorza d'arancia grattuggiata
220 gr zucchero di canna
3 uova
300 gr farina 00
1 bustina di lievito
75 gr farina di mandorle
125 gr succo d'arancia
cannella

PROCEDIMENTO:

Monto le uova con lo zucchero e il burro.
Aggiungo, alternando, i liquidi (succo d'arancia e latte) e le farine con la scorza d'arancia e i semi di papavero.
Inforno per 1 ora a 160 gr (prova stecchino!!) in una tortiera da 24 cm, meglio se quadrata.

Ina volta aver cotto e raffreddato la torta, con un coppapasta rotondo diam. 10 cm taglio 4 "tortini" dalla torta (e mangio i bordi che avanzano, vero Angelica????) levando anche la crosticina che si sarà formata sulla parte superiore.

torta arancia cannella semi di papavero
Sovrapporrò due tortini, unendoli con crema al burro aromatizzata alla cannella, ottenendo così due mini cake, che coprirò con altra crema al burro alla cannella, prima di decorarli con pasta di zucchero molto colorata e ghirigori o disegni cashmere fatti con ghiaccia reale, colorata, poi, con colorante oro o argento diluito in due gocce di alcool (noi abbiamo usato il gin).




Ovviamente la decorazione è facoltativa: la torta è davvero molto buona anche semplice, senza farcitura.
O meglio: mi hanno detto che è buona, perchè io mi sono distratta un attimo.... ed era già finita!!!


torta arancia cannella semi di papaveroNOTA:
CREMA AL BURRO ALLA CANNELLA

125 gr burro
250 gr zucchero a velo
1 cucchiaio di panna
1 cucchiaino di cannella

Metto tutti gli ingredienti nella planetaria e monto. Difficile eh.....


GHIACCIA REALE:
1 albume
zucchero a velo q.b. (circa 200/250 gr)
qualche goccia di zucchero

Sciolgo lo zucchero nell'albume e lo aggiungo fino ad ottenere una consistenza tipo dentifricio. Anche questa è molto difficile, come si può notare......

martedì 28 maggio 2013

La torta di fragole (Strawberries cake)

Faccio una premessa indispensabile a giustificare la mia assenza dell'ultimo periodo: tra un corso di cucina e l'altro, infatti, sono stata impegnatissima ad ampliare la mia conoscenza in tema di spezie e cucine orientali.
Per non farmi mancare nulla, ci ho messo anche un viaggio nel Golfo.
Così, gira e rigira, in casa ultimamente è tutto un aroma di curry, cannella, zenzero e lemongrass.
Ma poichè sono ancora in fase di sperimentazione, nonostante il Teo abbia omaggiato il mio pollo al curry di uno dei suoi pochissimi complimenti (Gordon Ramsey, in confronto, è uno che si accontenta), non scriverò ne' di pollo ne' di spezie oggi.

La ricetta che, invece, voglio condividere con voi è una torta.. finalmente una torta!
Era un po' che non mettevo dolci, qui su questo blog.
U po' per "colpa" della vena sportivo-salutista che mi ha contagiato ultimamente, un po' per via del fatto che, tra una torta decorata e una sfornata di biscotti, il forno è spesso occupato.
Però l'altro giorno avevo un paio di cestini di fragole che avanzavano. L'idea originale era quella di farne gelato, ma il clima da circolo polare artico di questa fine maggio mi ha dissuaso dall'idea.
Così il gelato è diventata una torta morbida, da prima colazione. Umida e non troppo dolce.
Eccola: a me piace, voi provate e fatemi sapere!

INGREDIENTI:
200 gr farina
100 gr fecola di patate
1 bustina di lievito
200 gr zucchero
150 gr philadelphia "Yo" (ma va bene anche quello normale, oppure lo yogurt greco)
125 gr olio semi di girasole
3 uova
400 gr fragole

PROCEDIMENTO:
montate le uova intere e lo zucchero, fino a quando il composto diventa chiaro e spumoso.
Aggiungete il mix di farina-fecola-lievito in due o tre tempi, alternandolo con l'olio, anch'esso in più riprese.
Quando si è tutto incorporato bene, aggiungete un cucchiaio per volta il philadelphia, facendolo incorporare bene prima di aggiungere la cucchiaiata successiva (altrimenti rischiate di trovare dei pezzi interi di formaggio nella torta cotta, che non è un bene, non essendo questa una cheesecake!).
Incorporato il tutto, con una spatola unite le fragole, lavate e tagliate a pezzi, mescolando pochissimo, per evitare l'effetto purè.

Mettete in una tortiera apribile, imburrata e infarinata, da 24 cm e cuocete in forno a 160° per un'ora circa.
Fate la prova stecchino, perchè è una torta molto umida, come dicevo prima, e il rischio è che l'interno non cuocia bene.
Lo stecchino, vi ricordo, deve uscire asciutto.

NOTA: si possono usare anche frutti diversi, tipo le more, i mirtilli o i lamponi.
O ancora si può usare l'impasto per la torta di mele ma, in qeusto caso, dovete aumentare decisamente la quantità di frutta. 400 gr di mele, parlo per esperienza personale, non bastano.
In attesa di perfezionare la verisone con le mele, provo a suggerire di arrivare a 600 gr, ma mi riservo di essere più precisa prossimamente.

Buona colazione.....

giovedì 18 aprile 2013

Costoletta alla milanese

bistecca alla milanese
Siamo a Milano e la costoletta alla milanese ci si dovrebbe aspettare di mangiarla bene ovunque, invece, in effetti, non è così.
Addirittura c'è chi la fa con il pollo, "spacciandola" per originale!
Oltre al fatto che, con il tempo, in molti hanno abolito la S di coStoletta, facendola diventare cotoletta; ma questo è un peccato veniale, che non toglie nulla al gusto.
La costoletta, quella vera, dovrebbe essere di vitello, alta e con l'osso.

Io, però, vi suggerisco la versione senz'osso e bassa (non "orecchia d'elefante", ma comunque nemmeno alta come l'originale) e anche piccolina. Praticamente delle costolettine.
Le ho fatte per la prima volta al corso di cucina sulle carni, ad opera dello chef MARCO OLIVIERI, della Cucina Italiana, e  l'ho trovata tra le migliori che avessi mai mangiato (devo dire "la migliore"? forse, in effetti, sì), ma pensavo fosse anche merito del taglio di carne (è ovvio: la materia prima fa sempre la differenza e, nel caso delle carni, la fa in maniera prepotente).
Invece l'ho riproposta a casa, prendendola dal solito macellaio (che, comunque, è uno bravo), ed è venuta molto molto buona lo stesso.

E' una ricetta semplice anche se non proprio leggerissima, ma una volta ogni tanto si può fare, il concetto è che se devo mangiare un fritto, allora che sia strepitoso. E questa cotoletta, sencondo me, lo è. Provare per credere!

INGREDIENTI:
4 COSTOLETTE DI VITELLO ALE CIRCA 1 CM
1 UOVO
PANE GRATTATO
BURRO CHIARIFICATO

PROCEDIMENTO:
Prendete le costolette, sgrassatele ben bene, separate il pezzo di carne che sta a fianco del filetto e tenetelo da parte; prendete il filetto e tagliatelo in due o tre parti e mettete da parte pure quello. Dalla singola fetta, insomma, dovreste ricavare tre o quattro bistecchine.

Prendete il batticarne, copritelo con la pellicola (per evitare che la carne ci si appiccichi) è battete i singoli pezzi, uno per volta, in modo da farli più sottili e più ampi.
Non sottovalutate questo passaggio: non è la stessa cosa prendere una fetta sottile e lasciarla intera, rispetto a tagliarla alta e batterla! E' vero, ci metterete di più, ma il risultato sarà migliore! Fidatevi!
E poi non sottovalutate nemmeno il profilo terapeutico del battere la carne: basta visualizzare la faccia di capoufficio, ex marito, collega stronza o amica falsa, e via! In tal caso, però, cercate di non prenderci troppo gusto e ricordatevi che dovete solo assottigliarla, non disintegrarla....

Una volta battuta la carne, passatela nell'uovo sbattuto, SENZA infarinarla prima, e nel pan grattato. Con una mano passate nell'uovo, con l'altra passate nel pane, a meno di non voler avere impanate anche  le mani.
Non salate.

Spalancate la finestra della cucina e cuocete in padella ampia ben calda, con il burro chiarificato oppure con burro e olio a fuoco medio per 2/3 minuti per lato; girate una volta sola e con la pinza (per non bucare la carne).
Passate su carta assorbente e solo a questo punto salate.
Servire subito.

Attenzione: potete anche preparare la carne battuta prima, ma impanatela all'ultimo momento, appena prima di friggerla, perchè altrimenti l'impanatura si inumidirebbe e risulterebbe meno croccante e fragrante.

VARIAZIONE: il Teo, amante della tradizione, non apprezza le variazioni su ricette tradizionali come queste; fa anche fatica ad ammettere la costoletta senza uovo, ma a qualcuno (tipo a me) piace, a volte, variare.
Se voi siete come il Teo finite pure qui la ricette; se siete come me, invece, potete pensare di fare una panatura diversa: per esempio frullando delle nocciole o dei pistacchi insieme al pan grattato.
Oppure, invece del pangrattato, potreste frullare delle fette biscottate.
Io ho provato tutte le panature proposte e.... meritano!!



domenica 17 marzo 2013

Frolla al cioccolato e cannella

Questa fine inverno sembra più un inizio d'autunno, il tempo è inclemente e l'umore ne risente.
Generalmente i rimedi contro il cattivo umore sono due: o comprarsi delle scarpe nuove, o mangiare del cioccolato.

Sulle scarpe avrete sempre la mia comprensione, sul cioccolato provo anche a darvi dei suggerimenti.
chocolate cake
In questi giorni ho fatto la frolla al cioccolato, con un vago profumo di cannella, che ho declinato in :
biscotti
crostata
base per torta decorata di compleanno (seguirà post apposito, in questo momento siamo ai lavori in corso).
La dose che propongo è abbastanza per fare due crostate, oppure quattro teglie di biscotti oppure un misto, che va sempre bene!

FROLLA AL CIOCCOLATO

500 gr farina 00
200 gr burro freddo
200 gr zucchero canna
100 gr miele
1 uovo intero
30/50 gr cacao amaro in polvere (quantità a discrezione, a seconda di quanto vi piacciono scuri e cioccolattosi)
1 pizzico di cannella
1 cucchiaino di bicarbonato

PROCEDIMENTO:
Come per la frolla normale, si impasta tutto velocemente per non scaldare il burro.
La presenza del miele renderà tutto un po' più appiccicoso, ma è normale.
Lasciate riposare in frigo qualche ora.
Esperienza vuole che 12/24 ore rendono la frollla molto migliore, ma al minimo lasciatela raffreddare almeno 2 ore.


Per la crostata:
stendetela piuttosto sottile, farcitela con marmellata di lamponi, decorate e infornate.
Una volta cotta (circa 30 minuti a 160°) e sfornata, lasciatela intiepidire appena e, quando la marmellata è ancora calda (quindi appiccicosa) mettete un lampone fresco in ogni quadretto.
Favolosa...

chocolate cookiesPer i biscotti:
tagliate a piacere e cuocete 10 min circa.



domenica 3 marzo 2013

Cento sfumature di pollo - EXOTIC VERSION (Pollo al curry della tradizione)

Si fa presto a dire "pollo al curry".
Io, come chiunque abbia cucinato più di un uovo sodo e un piatto di pasta al tonno, ho cucinato il pollo al curry diverse volte.
Ma quando dico "pollo al curry" intendo: pollo - curry - fine. Una versione esotica della pasta al tonno, insomma. 
In realtà i piatti al curry hanno una tradizione, una storia, che noi occidentali per lo più ignoriamo.

Semplificando ai minimi termini, secondo gli indiani ogni piatto deve avere un equilibrio di sapori (acido, piccante, dolce, amaro, salato)  che fa in modo che il nostro organismo sia anch'esso in equilibrio. 

Il "curry" non è una miscela di spezie prestabilita, fissa, ma ogni regione indiana (e ogni regione orientale, a dire il vero) se non addirittura ogni famiglia ha la sua particolare ricetta per il "perfetto curry".
Il curry di Madras, ad ogni modo, sembra essere quello più equilibrato. Una sorta di curry perfetto. Prendiamone atto e la prossima volta che dobbiamo rifornire la nostra dispensa di spezie, vediamo di rifornirci per bene, cercando il curry di Madras (che esiste nella versione "mild" per i più discreti, e in quella "hot" per i veri amanti del piccante) e non accontentandoci delle miscele commercialissime dei supermercati (i milanesi si rivolgano a Kathai, via Rosmini, angolo Paolo Sarpi)

Tornando al nostro pollo: decisa a fare il pollo al curry "vero", ho aperto il mio librone di cucina indiana, sono andata all'indice alfabetico, alla P di pollo e ho trovato qualcosa come 600 ricette di pollo, di cui 20 circa di "pollo al curry".
Argh.
E quindi? Quindi ho studiato un po' e ho fatto una selezione di ricette, secondo il mio gusto personale. Poi, sempre studiando, ho scoperto che tra le ricette regionali, quelle del Tamil Nadu sono quelle che sono rimaste più legate alla antica tradizione, e così quella che propongo oggi è una ricetta tipica, tradizionale, antica.



CURRY DI POLLO DI CHETTINAD (regione Tamil Nadu)


Questa non è una ricetta piccante: soprattutto se utilizzate il curry di Madras mild, quindi la possono mangiare tranquillamente anche i bambini.

INGREDIENTI:

per il curry:
2 cucchiaini di semi di papavero
1 cucchiaino di semi di finocchio
1 cucchiaino di cannella
4 bacelli di cardamomo verde
2- 3 chiodi di garofano
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaio (non -ino) di curry di Madras mild
un po' di latte di cocco (facoltativo)

Per il pollo:
pollo
500 ml acqua
olio
cipolla
aglio
1 cm di zenzero fresco
1 peperone
2 pomodori 
1/2 limone (o un lime)
sale (meglio se nero di cipro. Mi sfugge il motivo, ma pare che gli indiani - che in genere non usano il sale - quando lo usano, usando quello di cipro. Altra cosa di cui prendere atto.)

PROCEDIMENTO:
Mettete tutte le spezie in un mortaio (se l'avete, altrimenti nel frullatore) e pestatele aggiungendo un paio di cucchiai di latte di cocco oppure acqua. (Io acqua). Lasciate riposare qualche minuto, così che le spezie di possano fondere tra loro rilasciando il loro profumo.

Nel frattempo mettete in un tegame capace e dal fondo pesante una cipolla, un paio di spicchi d'aglio (la ricetta ne prevede 7, ma ho pietà per i vostri commensali), il peperone a fette e l'olio.
Soffriggete per qualche minuto, poi aggiungete i pomodori sbucciati e privati dei semi (o, meglio, un po' di polpa di pomodoro ), le spezie e lo zenzero sbucciato e tagliato a tocchetti (oppure grattuggiato, ma in questo caso sarà un po' più piccantino.
Il tutto a fiamma dolce.
Dopo altri 5 minuti alzate la fiamma e aggiungete il pollo, tagliato a tocchetti.
Regolate di sale (tenete conto che il sale non è previsto in questa ricetta, per cui mettetene poco. Io non l'ho messo ma, in effetti, per il gusto occidentale un po' ci va.
Una volta rosolato il pollo, aggiungete mezzo litro d'acqua, abbassate il fuoco e lasciate cuocere mezz'ora.
Dopo una ventina di minuti, ad ogni modo, controllate lo stato del fondo di cottura: deve esserci, ma non troppo. Deve essere un sugo, insomma, non un lago!
pollo al curry di Chettinad e Dosa

Si serve accompagnato da pancake di riso (Dosa), altra ricetta tradizionale del Tamil Nadu.
Sono dei pancake "neutri" come sapore, quindi - eventualmente - se li avanzate li potete anche mangiare a colazione con lo sciroppo d'acero (cosa che viene prontamente fatta dai miei figli).

La ricetta che segue è modificata (da me) rispetto alla tradizione, perchè nella ricetta tradizionale ci sono degli ingredienti quasi introvabili oltre che dei tempi di fermentazione ecc, che renderanno sicuramente il sapore più tipico, ma aggiungono gradi di difficoltà alla ricetta senza, secondo me, migliorare sensibilmente la qualità del prodotto (anzi: magari un gusto meno indiano può anche essere gradito, visto che, alla fine, si tratta solo di un accompagnamento al piatto).
Ad ogni modo ecco qua la "mia" ricetta dei Dosa:

DOSA (PANCAKE DI RISO)

Ingredienti:
250 gr farina di riso
100 gr farina 00
100 gr farina di castagne 
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
125 gr burro sciolto
latte q.b.

Mischiate insieme tutti gli ingredienti. Il latte serve per dare fluidità all'impasto. Deve essere come quello dei pancake tradizionali (o delle crepes, insomma piuttosto liquido).
Cuoceteli tutti e teneteli da parte, intanto che il curry si prepara. Li userete, poi, al posto del pane per il curry.

Welcome in India! :-)




mercoledì 27 febbraio 2013

Cento sfumature di pollo II parte: il pollo al latte di cocco

Il pollo al latte di cocco è un'altra ricetta light ma con gusto.
In estrema sintesi non differisce molto dalla ricetta del magatello fusion che avevo già postato e che recuperate cliccando lì.
La differenza, ovvia, sta nella carne, che sempre bianca è, ma di bestia diversa, e nel fatto che in questa ricetta cerchiamo di mantenere un gusto più occidentale, meno asiatic-esotico.





INGREDIENTI:
petto di pollo circa 120 gr a persona
latte di cocco
cipolle o scalogno
alloro
rosmarino
mandorle sgusciate
olio, sale, pepe

PREPARAZIONE:
Tagliate il pollo a dadini, cubetti, striscioline, la questione geometrica non è fondamentale. L'importante è che la dimensione dei vari pezzetti sia simile, così da non avere problemi di cottura.
Mettete il pollo in una casseruola, coprite con il latte di cocco, mettete un foglio di pellicola e riponete in frigo a riposare per almeno 2 ore.
Avrete capito che il riposo annegati nel liquido è fondamentale per il pollo, per cui non lo ripeto anche questa volta.
Trascorso il tempo necessario, tagliate a julienne una cipolla o due scalogni. Se vi va anche un paio di carotine, e mettete il tutto a rosolare in poco olio di oliva extravergine, insieme a due foglie di alloro e un po' di rosmarino fresco. Regolate di sale e pepe.
Per evitare che le cipolle vengano digerite dopo due mesi, cuocetele a lungo e a fiamma bassa, aggiungendo magari un goccio d'acqua.
Più cuoce, la cipolla, più diventa dolce e digeribile.
Il tempo ottimale è un'oretta, ma mi rendo conto che non tutti hanno voglia di mettersi a cucinare alle 6 per cenare alle 8, quindi regolatevi come meglio credete.

Rosolata cipolla/scalogno e cipolla se l'avete aggiunta, passate ad aggiungere il pollo, scolato dal latte.
Dopo averlo dorato, aggiungete, poco per volta, il latte di cocco della marinatura.
Continuate la cottura; non è detto che il latte dovrete usarlo tutto. Regolatevi voi. Già che ci siete regolate anche il sale e il pepe, visto che un piatto insipido non vi farà mai vincere Masterchef.

In ultimo, poco prima di spegnere, aggiungete le mandorle che, per fare una cosa figa, avrete tagliato a julienne e passato a tostare leggermente in un'altra padella.

L'accompagnamento ideale di questo piatto è una polentina morbida, che metterete, impiattando, come letto su cui appoggerete il pollo. In questo modo sarà italianissimo.
In alternativa potrete servirlo accompagnato da del riso venere, che metterete in un coppa pasta rotondo, con il pollo a parte.

ND: il gusto del cocco, in questo piatto, è pressoche' nullo. Ma se proprio non vi piace, potete sostituirlo con un altro latte vegetale, tipo quello di riso o di avena, oppure del normalissimo latte di mucca, stemperato, però, in acqua, che altrimenti appesantisce il tutto. Eviterei lo yogurt, che tende ad addensare troppo.

martedì 26 febbraio 2013

Cento sfumature di pollo

Il pollo, così come il tacchino o il vitello, non rientra certo tra gli alimenti più interessanti del pianeta.
Tra una bistecchina di pollo e, per esempio, una torta al cioccolato, non so chi sceglierebbe l'opzione A.
Ma come sempre accade in questi casi, ciò che è meno buono è più buono: così diventa innegabile che la carne bianca sia meglio di tante altre cose (la carne rossa in primis, fino - ahinoi - al cioccolato).

Ovviamente quando dico che "fa bene" intendo che è un piatto relativamente light (certo non sto parlando del pollo fritto eh), proteico e adatto a tutti.
Evito estremismi salutistici vegetariani/vegani e compagnia bella perchè, da madre di tre marmocchi, non credo che le proteine animali siano evitabili per la corretta crescita di un essere umano, per sua natura onnivoro. Se la natura ci avesse voluti erbivori, ci avrebbe fatti con lo stomaco delle mucche.

Detto questo, 'sto pollo dobbiamo pure cucinarlo in qualche modo. Siccome non mi piace alla griglia, ecco le mie personalissime versioni, sperando che vi piacciano

I PUNTATA:

POLLO ALLA CORONA





Inteso come birra. "Una birra qualunque, purchè sia Corona" (ci.t Vin Diesel)
INGREDIENTI
petto di pollo
una corona
un paio di lime

Il segreto è la marinatura. Se marinate il pollo, anche alla piastra in cottura risulterà più morbido, meno asciutto.
Quindi prendetelo, parcheggiatelo in una pirofila, copritelo con la birra e con il succo del lime, mettete un foglio di pellicola e riponete in frigo per alcune ore.

Trascorso il tempo necessario, scaldate un filo d'olio in una padella antiaderente, scolate il pollo e mettetelo a rosolare in padella a fuoco vivace. Quando l'avrete rosolato da entrambi i lati, aggiustate di sale, abbassate la fiamma, aggiungete la birra, sfumandola, poco per volta, fino ad ultimare la cottura.







Io, nella marinatura, non metto una bottiglia intera, ma una metà abbondante. Il resto va benissimo per un aperitivo...


Servite con contorno d'insalata.


















domenica 3 febbraio 2013

Macaron

Che altro aggiungere? I macaron sono dei dolcetti francesi famossissimi e apprezzatissimi.
Non facilissimi da fare, di questo ne devo dare atto.

Il fatto che io abbia scelto, però, di pubblicare solo ricette semplici deve essere derogato in questo caso, proprio per il gran successo di questi dolci.
Ieri, su Facebook, nella mia pagina personale ho scritto "Macarons" e, al di là dei "mi piace" arrivati subito, mi sono arrivate altrettanto subito diversi messaggi privati con la richiesta di ricetta. Mai successo prima. Ovvero: ogni tanto capita, ma non come stavolta.
E così ho capito che il fascino del macaron può anche sopportare il peso di una ricetta non proprio banale.

La verità è che non è difficilissimo farli; è difficilissimo farli BENE. Belli, soprattutto.
Buoni sono buoni anche quando non sono perfetti. Ma l'estetica, in questo dolcetto parigino, conta davvero tanto.
Così i gusci devono essere anche belli, non solo buoni. Lisci, tondi, senza crepe, e con dettagli tipo il "collarino" dato dal processo di "macaronage" che fanno la differenza.

Io, oggi, vi spiego come farli.
Con la pratica, si spera, vi verranno anche bellissimi.
I miei, lo dico per onestà, sono "piuttosto bellini". La perfezione, però, è ancora lontana.
Ma non dispero.
E soprattutto non si disperano le mie amiche e mio figlio Luca che, con tanto amore, si "sacrificano" mangiando i miei tentativi non ancora perfetti!!

INGREDIENTI

1 albume
100 gr di zucchero a velo
25 gr di zucchero semolato
50 gr di mandorle
Io non uso la farina di mandorle, ma prendo le mandorle intere sbucciate.

PROCEDIMENTO
Metto le mandorle e lo zucchero a velo nel frullatore e trito più fine possibile.
Nel frattempo, nella planetaria, metto l'albume a montare.
Quando è montato a neve fermissima, senza fermare la planetaria, aggiungo lo zucchero semolato e vado avanti a montare durissimo, come a fare la meringa.
Se li vuoi colorare, aggiungi ora il colorante, meglio se in polvere. (se usate quello liquido o in gel, attenzione alle quantità, perchè il rischio è di rendere l'impasto troppo liquido e, quindi, difficile da gestire).
A questo punto spengo la planetaria e, con la spatola e il setaccio, aggiungo in 4 o 5 riprese il trito di mandorle e zucchero a velo. E' fondamentale setacciare, perchè altrimenti andresti a "smosciare" il composto.
una volta incorporato bene, metti nella sac a poche con la bocchetta liscia e vai a formare dei tondini di diametro 2 -3 cm.
Lasci lì a riposare mezz'ora circa, finchè - appoggiando leggermente il dito su un biscottino, non appiccica.
Li inforni a 150° per 10-15 min. Occhio al tempo e alla temperatura, soprattutto se li fai di colore chiaro (tipo rosa), perchè se li lasci mezzo minuto di troppo o a una temperatura troppo alta, cambiano colore. Io, porca miseria, rosa chiaro non li riesco a fare 
Una volta sfornati, li lasci lì una decina di minuti a raffreddare, prima di toglierli dalla placca del forno, così eviti di romperli.
Da freddi li farcisci o con crema al burro, o con crema al mascarpone, o con panna montata e marmellata, o con frutta fresca....

NB: la variante più famosa, quella al pistacchio, si fa semplicemente sostituendo 12 gr di mandorle ad altrettanti pistacchi non salati.
La crema migliore (a mio parere) per questo macaron è quella al mascarpone e pistacchi.






Come dicevo prima: che altro aggiungere? Provate e fatemi sapere, ma soprattutto... fatemi vedere!!